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Qual è l’età giusta per mettere un apparecchio ad un bambino?

Se non esistono problemi gravi legati alla crescita e allo sviluppo, o importanti ostacoli alla normale eruzione dei denti permanenti, normalmente le fasce di età in cui si tende ad intervenire sono quelle in cui si riesce ad essere più efficaci e più efficienti.

Quando cioè si riesce ad ottenere con interventi mirati, in tempi il più possibile ridotti, risultati più stabili. La tempistica è quindi dettata non tanto dall’età cronologica ma dallo sviluppo e dai tempi della dentizione: tipicamente, le due fasce di età in cui si interviene con maggior frequenza sono tra i 7-9 anni, periodo in cui si eseguono trattamenti intercettivi, mirati a correggere problemi legati alla crescita e allo sviluppo e all’intercettazione delle abitudini viziate, e tra gli 12 e i 14 anni, quando vengono invece indirizzati e risolti i problemi più strettamente dentali.

Quali sono i rischi se si aspetta troppo tempo per intervenire ortodonticamente?

Se esistono problemi legati allo sviluppo o si interviene durante la crescita, quindi tra gli 8 e i 12 anni,  per ottenere risultati di tipo ortopedico, ridirezionando, contenendo o stimolando la crescita dei mascellari, o il trattamento dopo l’adolescenza si riduce a movimenti puramente dentali: in questo senso cioè, il trattamento ortodontico fatto dopo i 14-15 anni è né più né meno paragonabile in termini di potenzialità e risultati a quello fatto ad un adulto, con la crescita completata. Se si attende troppo cioè si rischia quindi di dover effettuare scelte terapeutiche più drastiche, oltre a dover intraprendere trattamenti più lunghi in un'età più delicata per i ragazzi.

Oltre al motivo estetico perché correggere la posizione dei denti?

Numerosi sono i motivi: a breve termine, sicuramente il fatto che denti allineati permettono di mantenere un’igiene più scrupolosa e adeguata, riducendo non solo il rischio di carie ma anche di infiammazione gengivale dovuta all’accumulo di placca.

Nel medio e lungo periodo, un’occlusione funzionale permette di mantenere l’allineamento dentale nel tempo: denti che chiudono tra loro secondo determinati criteri si “auto-mantengono” in posizione, perché i carichi occlusali e le forze masticatorie vengono scaricate secondo criteri che rispettano l’anatomia e la fisiologia del sistema.

Contatti occlusali congrui riducono il rischio di trauma occlusale, che può portare nel tempo a perdita di supporto osseo, nonché ad usura occlusale, cioè il fatto che le cuspidi dentali si “consumano” cioè si abradono in maniera irreversibile. Radici parallele tra loro comportano setti ossei interdentali più spessi e meno suscettibili di malattia parodontale.

Il bambino sentirà dolore?

No, il movimento dentale, quale che sia il mezzo con cui la forza viene trasmessa al dente, cioè con apparecchiature fisse o rimovibili, provoca solo un indolenzimento dentale che solitamente passa dopo 2-3 giorni dall’applicazione della forza, cioè dalla riattivazione delle apparecchiature durante l’appuntamento.

Con l’apparecchio, mio figlio potrà ancora mangiare tutto e praticare qualsiasi tipo di sport?

Certo: viene mantenuta una dieta assolutamente normale, associata a manovre di igiene orale più scrupolose a casa. Si sconsigliano solo i cibi particolarmente appiccicosi che rendono l’igiene particolarmente complessa, cibi troppo duri che possano determinare il distacco degli attacchi ortodontici e comportano perdita di tempo per ripristinare le apparecchiature fisse. È consigliabile ridurre gli snack durante la giornata, mangiare invece normalmente durante i pasti principali, e spazzolare i denti subito dopo.

Per quanto riguarda gli sport, si può praticare qualunque sport: se si praticano sport di contatto (rugby, boxe, hockey ecc) è consigliabile l’utilizzo di un paradenti.

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